Scrittore, poeta e galantuomo. Mi chiamo Matteo Nunner e mi sono diplomato nel 2011 al liceo classico della mia città, Vercelli. Ho collaborato nel corso degli anni per alcune testate giornalistiche locali, cartacee e digitali, in veste di collaboratore e tuttora tengo viva questa passione. Ho inoltre fondato e gestito il giornale online TheSpoiler. Alle porte del 2021 ho dato il via alla Società Dolciniana e ne ho redatto il relativo manifesto.

Ho anche partecipato a qualche concorso letterario e nel 2012 ho ricevuto un riconoscimento al premio nazionale “Scriviamo Insieme” (Una faccia, mille facce). Nel 2015 è uscito il mio romanzo d’esordio “Qui non arriva la pioggia” (Menzione di merito al Premio Letterario Internazionale “Città di Sarzana” 2019), mentre nel 2017 è stata pubblicata la mia seconda opera, “Il peccato armeno, ovvero la binarietà del male” (premio speciale Giovani Emergenti al Premio Letterario Internazionale “Città di Sarzana” 2018; semifinalista Contropremio Carver 2018; finalista Premio Internazionale Cumani 2019). Infine, nel settembre 2019, esce la raccolta di poesie “Tre stanze” (finalista al Premio Internazionale Il Federiciano 2019 con il componimento “Le stanze del femmineo. 1.”; menzione d’encomio al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti 2019). Nel 2021 è poi uscita la raccolta di novelle cinesi, tradotta da mio nonno, intitolata “L’ombrello arancio“, nonché il mio terzo romanzo “Lo stagista terrorista” (menzione di merito al Premio Letterario Internazionale “Città di Sarzana” 2021).

Oggi sono docente d’italiano e storia. Collaboro inoltre nell’editoria e ho sviluppato un’esperienza di più di due anni nell’area di ricerca medica all’interno della Fondazione ISTUD (medicinanarrativa.eu) e, sempre lì, ho seguito il Master di Medicina Narrativa Applicata. Attivo sul territorio nel mondo della politica e del volontariato, ho concorso alle elezioni comunali cittadine nell’estate del 2014.

Ho frequento il corso magistrale di scienze antropologiche ed etnologiche all’Università Bicocca, laureandomi con una tesi intitolata “Umanizzare la malattia”. Prima ancora avevo conseguito la laurea triennale in lettere nelle sedi vercellesi dell’Università del Piemonte Orientale, con una tesi intitolata “Bulgaro Medievale” realizzata assieme al prof. Alessandro Barbero.

Il viaggio, così come la scrittura, rappresenta per me uno dei pochi richiami imprescindibili, un “Es muß sein!”. Ad oggi i miei piedi hanno sfiorato le seguenti terre: Albania, Armenia, Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Cipro, Città del Vaticano, Croazia, Cuba, Danimarca, Egitto, Francia, Georgia, Germania, Giappone, Grecia, Italia, Liechtenstein, Malta, Marocco, Monaco (Principato), Paesi Bassi, Regno Unito, Romania, San Marino, Spagna, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia e Ungheria.